Solidarietà veneto è l’unico fondo pensione aperto anche ai lavoratori atipici: a progetto, lavoratori in somministrazione a lavoratori con partita Iva.
A gennaio di quest´anno Solidarietà Veneto è partita con gli «investimenti territoriali» in base ai quali la componente obbligazionaria del portafoglio del Fondo potrà essere diversificata attraverso la stabile destinazione del 5% del patrimonio (circa 30milioni di euro), in strumenti obbligazionari diversi dai titoli di Stato. Il progetto avrà l´importante effetto di tradursi in credito alle Pmi, artigiani e industrie del Veneto.
A Verona il bacino potenziale di questi lavoratori è ampio: lavoratori con contratto a progetto sono 9.000, le partite Iva complessivamente spurie sono 22mila, mentre i somministrati, cioè gli assunti tramite agenzie interinali, sono poco più di 5mila.
I giovani devono capire cosa è stato introdotto nel ´95 dalla Riforma Dini: chi l´ha fatta, decise che la responsabilità delle pensioni sarebbe caduta sulle spalle delle nuove generazioni. I risultati di quella riforma non li stiamo ancora percependo: arriveremo a pensioni dimezzate rispetto a quelle dei nostri padri. Io sono a favore della previdenza complementare obbligatoria, dobbiamo lavorare per raggiungere un obiettivo: una volta assunti, i lavoratori oltre a versare i contributi all’Inps li devono versare anche ad un secondo fondo. Fra qualche anno una sola pensione non basterà più.