Terziario in crescita ma con meno qualità del lavoro


Comunicato stampa

Terziario, prosegue il trend di sviluppo del settore dei servizi in Italia per fatturato e numero di occupati. Raineri (Fist Cisl): “Alla crescita non corrisponde qualità del lavoro, urgente arginare dumping e dare attuazione alle intese sulla rappresentanza sottoscritte con le associazioni delle imprese del terziario”

Prosegue il trend di sviluppo del settore dei servizi in Italia,  sia per fatturato che per numero di occupati e ore lavorate; i più recenti dati Istat segnalano una crescita del 3,4% su base annua, circa 8milioni di lavoratori e 7,7 milioni di ore lavorate. La dinamica congiunturale del mercato del lavoro presenta una lieve crescita dell’occupazione nel settore, con un aumento del 3% su basa annua; l’aumento congiunturale è il risultato di un nuovo incremento dei dipendenti a tempo determinato – dove aumenta il lavoro in somministrazione al 13,5% – a fronte di un calo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e degli indipendenti.

E’ con questa analisi di scenario che si sono aperti i lavori del Comitato Esecutivo della Fist Cisl, convocato a Roma per gli
adempimenti statutari.
E’ un bilancio positivo quello della federazione italiana dei sindacati del terziario nata nel 2014 dall’accorpamento delle federazioni cisline Fisascat e Felsa – rispettivamente del lavoro dipendente del commercio, turismo e servizi e del lavoro autonomo, atipico e somministrato – con il dato del tesseramento 2017 che ha raggiunto quota 408.421 registrando una crescita del 3.93% rispetto all’anno precedente.

Le due federazioni sono impegnate l’una sui rinnovi contrattuali nel commercio turismo e servizi, che complessivamente riguarderanno nel 2018 circa 7 milioni di lavoratori, l’altra sulla trattativa di rinnovo del contratto di lavoro somministrato che interessa una platea di circa 400mila lavoratori secondo la Nota Trimestrale sulle Tendenze dell’Occupazione elaborata dall’Istat, il 3,5% dell’occupazione dipendente, in crescita esponenziale (+26,9%) – con una forte accelerazione a partire dal primo trimestre 2017 (+22,5%) e confermata nel secondo e nel terzo trimestre del 2017 (+24,4% e 23,8%, rispettivamente) – prevalentemente nel settore dei servizi e nel commercio dove circa 65mila addetti sono somministrati.

“L’obiettivo comune alle due federazioni è quello di dare una risposta ai diritti ed alle tutele dei lavoratori del terziario attraverso una contrattazione sempre più inclusiva delle nuove tipologie dei rapporti di lavoro in un mercato in continua evoluzione dove alla crescita dei fatturati non corrisponde ancora la crescita della qualità dell’occupazione” ha dichiarato il segretario generale della Fist Cisl Pierangelo Raineri. “Il settore dei servizi è esposto a logiche di mercato incontrollate e al criterio del massimo ribasso soprattutto nel settore dei servizi in appalto con evidenti ripercussioni sui livelli occupazionali e retributivi” ha aggiunto il sindacalista denunciando una piaga che attanaglia il settore quello del dumping contrattuale generato da associazioni e sindacati non rappresentativi”. “Bisognerà dare piena attuazione agli accordi sottoscritti con le maggiori associazioni di imprese del terziario sulla funzione della contrattazione collettiva nazionale, sulla misurazione della rappresentatività, sulle modalità di rilevazione della rappresentanza, sulla titolarità ed efficacia della contrattazione, sulle regole generali che presiedono alla determinazione della rappresentanza sindacale in azienda e sulla contrattazione di secondo livello da rafforzare insieme al welfare ed alla bilateralità” ha concluso il sindacalista.

 


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