Durante lo scorso anno è cresciuto l’interesse verso lo smart work, cioè il “lavoro agile“, che oltre a rendere più facile la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, permette alle aziende di risparmiare sui costi e aumentare la produttività.
Secondo Mariano Corso, responsabile scientifico dell’osservatorio sullo smartworking del Politecnico di Milano, “dando la possibilità di lavorare un paio di giorni da casa l’aumento della produttività è del 20%. In alcuni casi – penso in particolare agli help desk – l’aumento della produttività arriva al 40%”, inoltre “quando il 20% dei dipendenti lavora da casa l’azienda può permettersi uffici più piccoli, quindi affitti più bassi, bollette della luce meno onerose”.
Lo smart working è al centro di un disegno di legge collegato al legge di Stabilità 2016, però manca ancora il decreto attuativo.
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