Lo sciopero solitario indetto il 9 marzo dalla Fiom, non sposterà di un solo centimetro i problemi presenti nella realtà industriale e sindacale italiana. Si tratta di uno sciopero politico finalizzato a contrastare la trattativa con il governo sulla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali e a introdurre divisione tra Cgil, Cisl, Uil. La FIOM più che scioperare dovrebbe ammettere che se oggi è fuori dalla rappresentanza sindacale in Fiat, dai tavoli di trattativa con Federmeccanica ciò non dipende da una congiura contro di essa. E’ più semplicemente il frutto delle scelte sbagliate compiute e delle gravi sottovalutazioni sulle conseguenze di quelle scelte:
– non ha firmato i contratti nazionali
– non ha accettato le regole e le mediazioni unitarie, diversamente da quanto è avvenuto in tutte le altre categorie
– ha presentato una piattaforma separata, fuori da ogni regola
Inoltre:
Sulla rappresentanza pretenderebbe di mantenere, oggi, gli stessi diritti sindacali (anche se non è firmataria del contratto), diritti che la FIOM stessa ha , fino a ieri, negato ai sindacati non firmatari del contratto come ad esempio i Cobas.
Anche in FIAT poteva fare diversamente, firmando gli accordi approvati dalle RSU e dai lavoratori, senza arrivare all’assurdo di far coincidere il successo della propria azione con il fallimento del progetto FIAT di rilancio e difesa della occupazione in Italia.
Se la FIOM vuole tornare davvero a fare il sindacato confederale ed è disponibile a rinnovare unitariamente il contratto nazionale deve accettare le regole che Cgil, Cisl, Uil, il 28 giugno 2011 hanno concordato per tutto il mondo del lavoro italiano.
In base a tali regole :
Il contratto nazionale della FIAT è pienamente legittimo perché approvato dalla maggioranza delle RSU del gruppo. Se la FIOM vuole riprendere ad avere piena agibilità, la strada semplice è quella di sottoscrivere questo contratto.
E’ possibile concordare una piattaforma unitaria (ritirando quella separata che non ha alcun senso) e rinnovare unitariamente il Contratto Nazionale, in scadenza al 31 dicembre 2012 sulla linea di quanto positivamente già fatto nel 2009.
Questo è quello che noi auspichiamo. In assenza di ciò, la FIM continuerà a rivendicare i propri diritti sindacali nelle elezioni delle RSU e insieme alla UILM, presenterà entro giugno 2012 la piattaforma per il rinnovo del CCNL 2013-2015. L’obiettivo è quello di rinnovare il contratto, pur in una situazione di crisi, entro il 2012, ed assicurare, a tutti i metalmeccanici benefici salariali e normativi non a parole ma con i fatti.
Fim-Cisl Verona