Ieri è stato rinnovato il contratto di 650mila lavoratori e lavoratrici in somministrazione (oltre 13.000 nella provincia veronese) tra cui tanti giovani, che ha garantito la continuità occupazionale, la ricollocazione professionale, il rafforzamento del tempo indeterminato e del welfare di settore.
“Abbiamo dimostrato che la contrattazione è un principio di parità di trattamento retributivo e contributivo tra lavoratore dipendente e somministrato” – spiega Emiliano Galati della Felsa Cisl – “e abbiamo sostenuto un sistema di welfare bilaterale invidiato in tutta Europa con 16 prestazioni, servizi ed agevolazioni in favore dei lavoratori somministrati. Inoltre come parti sindacali abbiamo costruito un impianto di politiche attive del lavoro e di formazione professionale finalizzato all’inserimento lavorativo e alla riqualificazione dei lavoratori. Per questi motivi è necessario distinguere la buona flessibilità finalizzata spesso alla continuità occupazionale dalla vera precarietà che si annida nelle finte partite Iva, nell’abuso dei tirocini e nell’utilizzo di cooperative spurie”.