Venerdì 15 dicembre 2017 abbiamo presentato il Rapporto sul mercato del lavoro veronese, grazie alla puntuale ricerca di Veneto Lavoro.
Erano presenti Massimo Castellani (Segretario Generale Cisl Verona), Fabrizio Creston (Responsabile dipartimento Progetto Industria Cisl Verona) Tiziano Barone e Letizia Bertazzon (Veneto lavoro).
Più occupati ma a tempo determinato, boom di lavoro somministrato e contratti a chiamata
Nel 2016, in provincia di Verona, 399.500 occupati (di cui 290.100 dipendenti) e circa 22.600 persone in cerca di occupazione; il tasso di occupazione 15-64 anni è pari al 65,4% (64,7% in Veneto), quello di disoccupazione è del 5,3% (6,8% in Veneto).
Nel primo semestre del 2017 sono circa 95.700 le nuove assunzioni nel lavoro dipendente in provincia di Verona; il 16% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Un volume complessivo superiore a quello registrato nei primi sei mesi del biennio precedente, ma anche al di sopra del livello (pre-crisi) del primo semestre del 2008.
In netto miglioramento anche il saldo occupazionale registrato alla fine del primo semestre del 2017. È positivo (come logico attendersi nella prima parte dell’anno) e segna un incremento netto delle posizioni lavorative in essere di 26.750 unità.
Le performance positive registrate nella prima parte del 2017 confermano e rafforzano la fase occupazionale espansiva: il saldo cumulato calcolato a partire da giugno 2008, a fine giugno 2017 è positivo per oltre 21mila unità.
Anche nel terzo trimestre del 2017 è confermata la dinamica positiva già rilevata nei mesi precedenti: aumentano le assunzioni (+20% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente) ed il bilancio occupazionale di fine anno, pur ridimensionato, si mantiene ancora positivo per circa 2mila unità.
I risultati positivi sono trainati dalle ottime performance del tempo determinato (+21% le assunzioni rispetto al terzo trimestre del 2016 ed un saldo positivo per circa 3.900 unità).
Per quanto riguarda le altre tipologie contrattuali: continua la crescita del lavoro intermittente (con un volume delle attivazioni contrattuali più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente); prosegue la flessione del lavoro parasubordinato (ancora 385 posizioni di lavoro in meno) e continuano ad aumentare le attivazioni di tirocini (+27%).