Dal 1° giugno è cambiata la modalità di raccolta delle adesioni ai Fondi pensione.
La Covip (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), con delibera del 25 maggio 2016 e successive modifiche, ha dettato le nuove regole che coinvolgono sia i potenziali aderenti sia i soggetti incaricati alla raccolta. Dal punto di vista contenutistico si tratta di una nelle novità più rilevanti degli ultimi anni: il pieno sviluppo del nuovo modello richiederà certamente del tempo, ma proietta la previdenza complementare in un futuro fatto di maggiore qualità e trasparenza.
Quali i cambiamenti?
Innanzitutto una semplificazione: Covip riduce il materiale da consegnare al potenziale aderente. Al posto dello Statuto e della Nota Informativa, che saranno comunque disponibili a richiesta e fruibili tramite il sito web, ecco le Informazioni chiave per l’aderente: un documento più snello, nel quale sono condensate le informazioni più significative circa il funzionamento del Fondo. Il Documento, peraltro, è incluso esso stesso nella “Nota Informativa”, costituendone la prima sezione (fino a fine maggio chiamata “Scheda Sintetica”).
Nulla cambia, salvo il nome, riguardo al progetto esemplificativo: la stima standardizzata della pensione complementare diventa “La mia pensione complementare”. La nuova denominazione richiama quella del simulatore INPS “La mia pensione”: è interessante notare come sia crescente il numero di persone che utilizza gli strumenti di simulazione, molto utili sia per una valutazione complessiva del progetto pensionistico sia, di riflesso, per definire l’entità delle contribuzioni necessarie per raggiungere gli obiettivi pensionistici desiderati.
Covip interviene infine sul tema dei costi della previdenza complementare, con una rilevante operazione trasparenza: se il potenziale aderente è già iscritto ad un’altra forma pensionistica, gli sarà consegnata la Scheda Costi di tale Fondo, che egli potrà confrontare con l’analogo documento di Solidarietà Veneto (o viceversa). Una verifica che, in uno scenario di tassi bassi, ci pare davvero opportuna.
Il potenziale aderente, una volta informato dal soggetto incaricato alla raccolta delle adesioni (che può essere un dipendente del Fondo, l’operatore sindacale di riferimento, l’azienda ecc.) compilerà un questionario di autovalutazione: poche semplici domande con le quali potrà verificare la conoscenza acquisita riguardo alla previdenza complementare ed al suo funzionamento. Il questionario offre anche un interessante spunto di riflessione relativamente alle possibili scelte di investimento.
Il materiale e le procedure
Oltre ai potenziali aderenti, sono fortemente coinvolti dalle novità anche i soggetti incaricati della raccolta delle adesioni. Per facilitare l’attivazione del nuovo modello, Solidarietà Veneto ha messo a punto un vademecum (regolamento per la raccolta delle adesioni) disponibile nel sito web del Fondo.
Sottolineiamo, in questa fase di “rodaggio”, la totale disponibilità del Fondo per approfondire qualsiasi dettaglio tecnico. Sarà inoltre possibile segnalare (mail:sviluppi@solidarietaveneto.it) qualsiasi suggerimento utile a rendere più efficace il nuovo modello appena introdotto.