I delgati di Fim e Femca ne hanno discusso al direttivo congiunto che si è svolto il 30 maggio u.s., all’incontro erano presenti circa 200 delegati delle realtà industriali della provincia di Verona.
Ai lavori è stato invitato il Professor N. Sartor neo rettore dell’Università di Verona, professore di Scienze delle Finanze, già sottosegretario al Ministero dell’Economia nel 2006.
Il Professore ha illustrato la situazione ancora critica dei conti della finanza pubblica. Ha sottolineato che il paese deve al più presto riprendere competizione del made Italy nel mercato mondiale.
Questo permetterebbe di far aumentare i salari, che a loro volta permetterebbero di far aumentare le entrate fiscali, che a loro volta permeerebbero di sostenere l’attuale Welfare State senza drastici tagli lineari.
Per recuperare competitività non occorrono ricette nuove, ma innescare azioni conosciute ma mai applicate: aumento di produttività, maggiori investimenti in ricerca e sviluppo.
Questa carente capacità competitiva, ha ricordato Sartor, accompagna il paese ancora prima dell’entrare in vigore dell’Euro. Prima dell’Euro il made in Italy riusciva a colmare la mancanza di competitività attraverso la svalutazione della lira, poi attraverso la calmierizzazione dei salari.
Nei molti interventi dei delegati al dibattito è emerso come questa crisi stia quotidianamente colpendo il mondo del lavoro. Le casse integrazioni e le riorganizzazioni aziendali sono all’ordine del giorno. I delegati denunciano un’assenza di inerzia da parte della azienda volta rendere competitive le aziende.
“ I lavoratori sono tutti consapevoli delle difficoltà del momento che questa crisi ha causato –commenta Nobis segretario della Fim-Cisl di Verona-, sono altresì in attesa di scelte politiche che portino speranza e fiducia per ridare dignità al lavoro. Questo governo deve dare risposte chiare rispetto alla lotta all’evasione fiscale, all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e alla revisione della sciagurata riforma delle pensioni Fornero.”
“Il nostro governo – aggiunge Fabrizio Creston Segretario Femca Cisl Vr- deve impegnare tutte le energie possibili affinché la politica europea dia risposte concrete ed immediate in termini di risorse da destinare ad iniziative labour-friendly. Vanno promossi investimenti, attraverso misure anti-cicliche che allentino l’austerità dei conti pubblici senza far venir meno la responsabilità nell’utilizzo delle risorse”.