Si stima che siano 1 milione 404mila le donne che hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro, 425mila negli ultimi tre anni (Indagine Istat pubblicata il 13 febbraio 2018)
Che male c’è? è la frase con la quale spesso chi molesta minimizza il proprio comportamento, cercando di far passare, come una battuta o uno scherzo, un atteggiamento che invece offende, sminuisce e umilia. Che male c’è? è anche il nome del progetto per il contrasto delle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, promosso dal Coordinamento Donne della Cisl di Verona, che poggia le basi sull’accordo quadro Cgil, Cisl, Uil, Confindustria firmato a gennaio 2016 e da cui ha poi preso avvio la Campagna nazionale Cisl Together be happy at work.
“Ogni territorio ha deciso autonomamente come tradurre in azioni l’accordo firmato a Roma e Cisl Verona ha fatto una scelta precisa (e impegnativa): solo dando gambe ad un progetto solido e concreto si può davvero produrre un cambiamento culturale e contribuire a migliorare lo stato delle cose” – spiega Paola Zamboni, responsabile del Coordinamento donne Cisl – “Per tutto il 2017 abbiamo creato spazi di ascolto e confronto con chi rappresenta il sindacato Cisl nelle aziende, per capire da loro la percezione e l’incidenza del fenomeno e quali siano gli strumenti efficaci per affrontare i casi di molestie e violenze nei luoghi di lavoro”.
La partecipazione ad incontri e workshop è stata grandissima e molti delegati e delegate sindacali hanno anche aderito alla ricerca affidata all’Università di Verona (Dipartimento Scienze umane) che si inserisce all’interno del Progetto con l’obiettivo di delineare i contorni del fenomeno a Verona.
La ricerca, che durerà un anno, è iniziata nell’estate del 2017 ed ha avviato un’indagine quantitativa e qualitativa, attraverso interviste, focus group e approfondimenti con sindacalisti, figure istituzionali e alcuni responsabili di aziende veronesi.
“Ora stiamo entrando nell’ultima fase, quella della somministrazione di un questionario (ovviamente anonimo) a lavoratori e lavoratrici di aziende che hanno aderito all’iniziativa e che vanno dal settore del commercio, dei servizi a quello metalmeccanico” – sottolinea il responsabile scientifico Prof. Giorgio Gosetti – “I dati qualitativi raccolti sono interessanti perché permettono di cogliere, dal punto di vista di lavoratori e lavoratrici, quanto si deve ancora investire nella formazione, nel coinvolgimento di attori e in azioni e scelte organizzative per affrontare il problema delle violenze e molestie nei luoghi di lavoro”.
“Cisl Verona crede molto in questo progetto, che è stato avviato anche grazie al contributo di Fondazione Cattolica. La prospettiva futura sarà quella di attivare uno sportello di consulenza e ascolto e di continuare con attività formative e di sensibilizzazione” – aggiunge Massimo Castellani, Segretario Cisl Verona.
Per saperne di più: Che male c’è?