La Felsa Cisl del Veneto riunisce gli atipici a Verona


Sono 5.608 gli interinali veronesi la maggioranza nell’informatica

«Nonostante il periodo di bassa crescita economica si ricorre all’impiego del lavoro atipico. Si abbandona la buona flessibilità e si abbraccia in alcuni casi la cattiva precarietà». Emiliano Galati, segretario Felsa Cisl Veneto (Federazione lavoratori somministrati autonomi atipici), ripete questa riflessione ormai da qualche anno, sottolineando una tendenza provocata dalla crisi. Lo ha fatto anche alla vigilia del Congresso di Felsa Veneto, in programma sabato mattina all’hotel Gran Can a Pedemonte e al quale parteciperanno anche Ivan Guizzardi, segretario nazionale della Felsa e Franca Porto leader della Cisl del Veneto.

In quell’occasione saranno presentati gli ultimi dati relativi agli atipici, «lavoratori invisibili che nella sola provincia di Verona superano ormai i 30mila», sottolinea Galati. I lavoratori con contratto a progetto sono 9mila, le partite Iva spurie 22mila, mentre i somministrati, cioè gli assunti tramite agenzie interinali, poco più di 4mila.

Nel dettaglio, nel quarto trimestre 2012 il numero di lavoratori interinali a Verona che hanno svolto almeno una missione di lavoro, è diminuito del 10% rispetto allo stesso periodo 2011. Sono 5.608, di cui 1.639 nell´ambito dell´informatica e servizi alle imprese, 1.218 nel commercio al dettaglio, 1.162 nei metalli, 935 nel settore alimentare e 654 nell´industria meccanica. Cresce del 10% la componente maschile, mentre si riduce del 9% quella femminile.

La dinamica dell’occupazione interinale per classi di età mostra come questa tipologia di rapporto di lavoro interessi soprattutto gli over 40, che crescono con tassi superiori alla media e compresi fra l´8 e il 14%. I nuovi ingressi interinali, che hanno registrato un -11%, sono costituiti per il 64% da giovani con meno di 30 anni. Quasi metà del mondo somministrato veronese è donna (44%), un quarto sono immigrati (25%). Il mercato ! del lavoro è tuttavia ancora bloccato per i giovani veronesi:! la disoccupazione tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 24 anni, si attesta sul 22,5%, rispetto al 38% della media nazionale.

Durante il congresso di sabato saranno gli stessi lavoratori con contratti atipici a raccontare la loro esperienza, sia nel settore della pubblica amministrazione sia nel settore metalmeccanico e agroalimentare, e interverranno altri giovani che hanno aperto la partita Iva praticando le più variegate libere professioni. Come Patrizia, che con partita iva svolge la professione di tanatoestetica (truccatrice di defunti) e preparazione di salme, o Luisa, che vive a Verona e svolge un´attività in proprio, realizzando oggettistica varia con le cannucce. Sarà presente anche una delegazione di lavoratori somministrati delle Officine Ferroviarie Veronesi, e un’altra di ex-lavoratrici somministrate del Comune di Verona. «Sono persone che hanno nel patrimonio, nel reddito e nelle relazioni di famiglia la rete di protezione effettiva e solida che li garantisce in caso di difficoltà economiche e occupazionali», afferma Galati.


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