Foodora, Raineri (Fist Cisl): “Necessarie misure legislative e contrattuali per tutelare i nuovi lavori nel terziario e nei servizi e per assicurare una prospettiva di garanzia ai lavoratori delle piattaforme digitali”
“La sentenza di Torino è discutibile perché colpisce uno dei diritti fondamentali come l’infortunio sul lavoro. Se la gig economy è arrivata, diritti e tutele fanno fatica ad affermarsi per i lavoratori delle piattaforme digitali, non più classificabili secondo i tradizionali modelli, e la sentenza di oggi è purtroppo un chiaro sintomo della lacuna normativa in materia” così il segretario generale della Fist Cisl Pierangelo Raineri ha commentato le decisioni del Tribunale di Torino sul ricorso presentato dai sei rider della società tedesca di food delivery. “In assenza di norme legislative ad hoc è necessario ampliare le tutele contrattuali ai nuovi lavori connessi all’innovazione tecnologica ed alla digitalizzazione soprattutto nel settore dei servizi e del terziario in espansione e contrastare la discriminazione generata dal web” ha aggiunto. “E’ necessario introdurre misure per tutelare il lavoro che cambia e per assicurare una prospettiva di garanzia a chi opera per le piattaforme digitali, destinate a crescere, ma dove ancora la dark side pesa ancora troppo sui destini dei lavoratori” ha concluso il sindacalista.
Il Tribunale del lavoro di Torino ha respinto il ricorso, primo del genere in Italia, dei sei rider di Foodora che avevano contestato l’interruzione improvvisa del rapporto di lavoro dopo le mobilitazioni del 2016 per ottenere un giusto trattamento economico e normativo: secondo il Tribunale il ricorso non sussiste perchè i rider sono collaboratori autonomi non legati da un rapporto di lavoro subordinato con l’azienda.