Comunicato stampa
Nella mattinata del 9 giugno scorso, nell’incontro avuto con la delegazione sindacale, la direzione aziendale ha confermato il deposito della domanda di ammissione al concordato in bianco per la continuità d’impresa.
“Finalmente – spiega Massimiliano Nobis, segretario regionale della Fim-Cisl -si possono avviare i piani per la ripresa produttiva. Entro la fine del mese dovrebbe arrivare la “finanza” necessaria per la ripartenza e successivamente, con un coinvolgimento graduale, rientreranno al lavoro i dipendenti della Ferroli, ricordando che la produzione di fatto è ferma dal gennaio scorso.”
I 900 lavoratori, apprezzano questa leggera schiarita, ma rimango ancora in attesa di sapere circa il loro destino occupazionale.
“E’ stato richiesto un incontro urgente- continua Nobis- con il management del Fondo Oxy Capital, per avere rassicurazione circa la volontà di mantenere sul territorio la produzione delle caldaie e conoscere il piano industriale.
I lavoratori hanno deciso di sospendere il presidio iniziato lo scorso 7 aprile davanti ai cancelli dell’azienda. L’obiettivo di sapere quale scelta la proprietà intraprenderà per il recupero produttivo è stato raggiunto.
“Non è sospesa la forte volontà di mantenere alta l’attenzione su quale sarà il futuro aziendale. –sostiene Luca Mori Segretario Fim Verona- I sindaci della zona est della provincia di Verona, i consiglieri regionali veronesi, il Presidente Zaia, i Parlamentari e il ministero dello Sviluppo Economico devono mantenere l’impegno, preso con le 900 famiglie dei lavoratori Ferroli, nel attuare tutte le azioni possibili per garantire il “domani” occupazionale”.
Mancano ancora risposte circa le modalità di recupero del taglio del 30% della retribuzione attuata unilateralmente dall’azienda dal 1 gennaio 2015. Sarà un punto di confronto con il management di Oxy Capital.
“Finalmente- concludono Nobis e Mori – si dovrebbero riaprire i “cassetti” dove sono presenti da tempo gli ordini da evadere”.