Dopo 10 giorni di sciopero e di attesa l’azienda ha comunicato che pagherà parte delle retribuzione di aprile, 700€. Lo sciopero è stato sospeso, ma non il presidio iniziato 2 mesi fa. Si terrà fino a quando non si avranno notizie circa il futuro industriale di Ferroli.
E’ stato chiesto un incontro urgente con Paola Ferroli, fresca di nomina a Presidente della Società dopo la scomparsa del Patron Dante, per capire quali sono gli investitori interessati al Progetto di recupero finanziario e industriale del gruppo.
Dai giornali si appreso della Oxy Capital, del Fondo KKR e di qualche possibile sinergia con soggetto industriale del settore.
I lavoratori vogliono più chiarezza.
Dall’inizio dell’anno si è lavorato in media, nei vari reparti della produzione, 10 giorni. Questo perché le banche hanno ristretto i fidi e di conseguenza manca la liquidità per acquistare le materie prime e alimentare la produzione.
Se non si lavora si rischia di perdere i clienti, nonostante che “nei cassetti” ci sono gli ordini da evadere.
L’azienda nell’ultimo incontro con la delegazione sindacale ha comunicato che a giorni presenterà la domanda di concordato preventivo in continuità, in modo da garantire la salvaguardia industriale dell’azienda e da accedere al 182bis, un accordo privatistico per la ristrutturazione del debito di 340milioni di euro.
Ciò permetterebbe di riaprire i rubinetti della liquidità per iniziare la produzione.
“Questa notizia porta un elemento di novità – commenta Massimiliano Nobis segretario Fim Veneto- dopo mesi di silenzi. Attendiamo la data dell’incontro per avere chiarezza dall’azienda e non da notizie giornalistiche, come è avvenuto negli ultimi tempi.”
“Aspettiamo anche- aggiunge Luca Mori della FIM di Verona- una convocazione dal Mise insieme alle aziende del termo meccanico veronese, perché la sofferenza non è solo di Ferroli ma anche di altre aziende del Settore. Abbiamo chiesto al Ministero dello Sviluppo economico di sostenere piani di ricerca e innovazione dei prodotti.”