E il mal governo è emerso anche a Verona. Il potere, quasi assoluto, della televisione ha infatti portato alla ribalta nazionale la grave situazione dell’aeroporto Valerio Catullo.
Dire che non si sapeva nulla sarebbe falso e ipocrita. Da mesi sul quotidiano l’Arena venivano riportate dichiarazioni che non lasciavano dubbi sulla situazione difficile che la nuova presidenza stava cercando di arginare. E, prima di fare processi mediatici, è opportuno, che sia avviata un’indagine per valutare eventuali responsabilità da parte di chi era tenuto a gestire la struttura.
E’ certo fuori dubbio che di errori ne devono esser stati fatti, e perpetuati nel tempo, se il disavanzo dell’aeroporto è di circa ottanta milioni di euro. Ma una consolazione, nello stupore e nel rammarico, c’è: questi fatti in Italia non accadono solo al Sud ma anche al Nord, anzi nel Nord Est.
Allora vien da dire che non è una questione etnica, come qualcuno pensava, ma una banale e grave situazione di malcostume e di interessi personali che vanno oltre il bene comune, che la pubblica gestione dovrebbe garantire
Inoltre, mi viene da pensare che il malcontento dei dipendenti dell’aeroporto, che ogni tanto proclamavano lo stato di agitazione, ” forse” dipendesse anche dal fatto che all’interno dello scalo scaligero vedevano che le cose erano fatte male? E poi mi chiedo: forse lo strumento per prevenire queste situazioni non potrebbe essere la democrazia economica, la partecipazione attiva, anche alle scelte dell’impresa, da parte dei lavoratori.
La Cisl di Verona è pronta anche per l’aeroporto Valerio Catullo di Verona.