Qualcuno dovrebbe spiegare il perché in Germania la Viessmann ha alle proprie dipendenze circa 12.000 persone e vende sistemi di riscaldamento in tutto il mondo e noi italiani non riusciamo a mantenere in vita imprese che da gli anni cinquanta producono caldaie e bruciatori.
L’evoluzione del riscaldamento domestico negli ultimi cinquant’anni ha avuto una metamorfosi dovuta da esigenze determinate da vari fattori. Il rispetto per l’ambiente, l’economica di resa, l’utilizzo di fonti d’energie rinnovabili, il rispetto di normative comunitarie.
In poche parole, avere caldo in casa, spendendo poco e rispettando l’ambiente. Sono indicazioni che se un tempo potevano venir giudicate snob, negli anni sono state obbligate dal mercato e dalle normative.
Credo sia evidente a tutti che in settori come il termomeccanico l’attenzione per gli investimenti nella ricerca sia elemento determinate per raggiungere positivi risultati per produrre sistemi di riscaldamento innovativi.
La provincia di Verona per anni era considerata un polo industriale importate nel settore termomeccanico, da alcuni anni, purtroppo non lo siamo più. Prima le Biasi a seguire le crisi della Ferroli, Sime e le vicende finanziarie che stanno interessando Riello bruciatori stanno riducendo il comparto ai margini del mercato internazionale.
Le responsabilità, a mio parere, sono imputabili alla classe imprenditoriale che non ha saputo fare i necessari investimenti per innovare i prodotti: Uffici tecnici non adeguati e innovativi, mancanza di una visione di prospettiva e pochi investimenti dove erano indispensabili in ricerca e innovazione.
Ancora una volta per essere credibili con le banche, nel chiedere finanziamenti, dove si va a tagliare? Sul costo del personale. Confermando l’inadeguatezza del ruolo imprenditoriale.
Per paradosso queste imprese familiari riescono a collocarsi in importanti consigli di amministrazione di imprese pubbliche, private o partecipate. Come a premiarli che non avendo avuto successo in casa propria possono tentare di averlo in altri ambiti. Che dio ci aiuti.