Da L’Arena – Martedi 19 Luglio 2016 (di Valeria Zanetti)
LAVORO. Presentato da Cisl e Veneto Lavoro il report semestrale sull’occupazione a Verona
La ripresa c’è, ma è lenta
Allarme voucher: +56%
Per Castellani manca una politica industriale per chi fa impresa
Tasso di disoccupazione al 6,2%, il più basso tra le province venete
Qual è la situazione del mercato del lavoro nel Veronese? Alla domanda cerca di rispondere il Report semestrale predisposto dalla Cisl scaligera e da Veneto Lavoro, presentato ieri nella sede del sindacato. «La ripresa c’è ma è troppo debole», introduce il segretario provinciale della sigla, Massimo Castellani, «la crisi ha colpito il manifatturiero. I nuovi posti di lavoro sono soprattutto nel terziario, ma temiamo che molti non siano stabili. Il ricorso ai voucher è lievitato a dismisura tanto che Verona è la quinta provincia d’Italia, la prima in Veneto». La mancanza di una solida politica industriale penalizza chi vuole fare impresa. «Mancano indirizzi e sostegno statali e regionali», incalza Castellani. Ma ecco le cifre dell’analisi, illustrate da Letizia Bertazzon e Tiziano Barone di Veneto Lavoro.Nel 2015, in provincia di Verona, gli occupati sono risultati 394mila (il 50,4%, contro il 48,9% del totale Veneto); circa 26mila le persone in cerca di impiego, con un tasso di disoccupazione del 6,2% (7,1% in Veneto). «Il più basso della regione», sottolinea Barone, direttore dell’agenzia veneta. Le assunzioni nel lavoro dipendente sono state oltre 168mila, +11% rispetto al 2014: il 18% a tempo indeterminato, il 79% è a tempo determinato o in somministrazione. Oltre 13mila le trasformazioni da altri contratti. Il saldo occupazionale a fine anno era positivo per oltre 9mila unità, trainato dal trend del tempo indeterminato (+13.600 unità), cresciuto soprattutto nei servizi (+7.600 unità). «Il 41% dei tempi indeterminati ha tuttavia riguardato l’attivazione di part-time», evidenzia Bertazzon. Altro fenomeno che caratterizza il Veneto e Verona riguarda l’espansione del lavoro accessorio. I voucher venduti lo scorso anno in regione sono stati oltre 15 milioni, 3,2 dei quali in provincia con un incremento del 56% rispetto al 2014. Ancora, le crisi aziendali. L’anno scorso sono state aperte 165 nuove procedure (in netto calo sul 2014), con il coinvolgimento di circa 5.300 addetti. Più elevato il numero di accordi raggiunti, 170 per 6.600 lavoratori. Nello stesso periodo sono state autorizzate quasi 9milioni di ore di cassa integrazione (il 29% in meno rispetto all’anno precedente): 2 milioni di cig ordinaria e 7 di cig straordinaria, utilizzata soprattutto dalle aziende meccaniche. Gli inserimenti in lista di mobilità sono stati poco meno di 1.300, i lavoratori iscritti a fine anno erano circa 3.700. Meno 5% anche i licenziamenti.Nei primi tre mesi del 2016, il saldo (+490 unità) resta positivo e conferma il protrarsi della crescita – anche se più lenta – dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato. La frenata riguarda anche i tempi determinati.