Dall’anno scorso nelle bollette di luce e gas c’è una “strana voce” che addebita all’utente alcuni importi che tutelano l’azienda dal rischio di morosità. Questo grazie al Sistema Indennitario (Sind) approvato dall’Autorità per l’energia, contro cui si stanno scagliando da mesi le Associazioni dei consumatori. Anche perché di recente il Tar della Lombardia ha dichiarato illegittimi tali addebiti.
Prosegue quindi la mobilitazione delle Associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore Cittadinanzattiva, Codacons, CODICI, Federconsumatori, Movimento Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino) che hanno inviato un documento congiunto all’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, in cui si chiedono chiarimenti sulla procedura del Sistema Indennitario (Sind) dichiarata illegittima dal Tar Lombardia.
“In sostanza – scrivono le Associazioni in una nota – il nuovo venditore di energia elettrica ed il gas scelto dal consumatore addebitava nella propria bolletta anche i crediti del precedente fornitore sotto la dicitura C/mor senza indicare all’utente chi e perché vantasse il credito”. Le Associazioni dei Consumatori avevano già manifestato forti riserve su come fosse congegnata questa procedura partita lo scorso anno tra cui la difficoltà da parte dell’utente di attivare e seguire la complessa procedura di reclamo prevista sotto la minaccia di un distacco della fornitura. Altri aspetti criticati dalle Associazioni sono l’assenza di una informazione tempestiva e i rischi del cliente impossibilitato a far valere i propri diritti in sede di reclamo nel caso di attivazione abusive, oltre che sulle modalità di annullamento e sospensione delle richieste di indennizzo”.
Nonostante la sentenza del Tar Lombardia che ha annullato le disposizioni istitutive del Sind dichiarando illegittimi gli addebiti sulle bollette degli utenti, l’Autorità, senza consultare le Associazioni dei consumatori, ha deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato, rimarcando ancora una volta il fenomeno delle morosità e del turismo degli utenti domestici nel settore energetico.
“In realtà – ricordano le Associazioni – in bolletta gli utenti già versano 4,7 euro all’anno per complessivi 130 milioni di euro a copertura delle morosità di cui il principale responsabile risultano essere la P.A per il 70%, le PMI per il 20%, e le famiglie per un esiguo 10%. Un dato che ha incidenza decisamente limitata e danneggia famiglie e piccole imprese in difficoltà”. Alla luce di questa le Associazioni chiedono che venga rispettata la sentenza del Tar della Lombardia e venga istituito un tavolo di confronto con l’AEEG affinché venga eliminata definitivamente questa procedura iniqua nei confronti degli utenti e sia disposta la restituzione delle somme incassate illegittimamente dalle compagnie che devono perseguire eventuali morosi con gli strumenti ordinari e sopratutto le garanzie previste per gli utenti.
Tratto da helpconsumatori.it