Aspi, l’assicurazione sociale per l’impiego, nata con la riforma del lavoro del ministro Fornero. Vengono cambiate le disoccupazioni a requisiti ordinari e requisiti ridotti.
Alcune considerazioni in merito alla nuova indennità di disoccupazioni sono d’obbligo. A godere dell’Aspi che sostituirà in pieno l’indennità di disoccupazione saranno per lo più lavoratori che avranno perduto il lavoro per disoccupazione involontaria. Tra questi lavoratori sono ricompresi gli apprendisti e i soci lavoratori di cooperative. Ma non solo. A godere dell’Aspi possono essere anche i lavoratori in caso di conciliazione presso la Direzione territoriale del lavoro, originata da un licenziamento per motivi oggettivi, la cd. risoluzione consensuale. Per avere la nuova indennità di disoccupazione bisognerà in ogni caso che il rapporto di lavoro sia definitivamente risolto. La nuova indennità di disoccupazione però non sostituirà né la cassa integrazione ordinaria, né quella straordinaria, dove il presupposto non è la risoluzione del rapporto di lavoro, come per l’Aspi, bensì la sospensione dall’attività lavorativa per ragioni di mercato o motivi aziendali. Per ottenere la nuova indennità di disoccupazione occorre avere almeno due anni di assicurazione e almeno un anno di contribuzione nei due anni che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.
L’Aspi viene calcolata sulla retribuzione media mensile degli ultimi due anni utile ai fini contributivi. Proprio la retribuzione media settimanale si ottiene dividendo la retribuzione totale per il numero di settimane contributive maturate nel biennio, corrispondenti in genere al numero di settimane di prestazione lavorativa. Moltiplicando questo importo settimanale per 4,33, ossia per il numero medio di settimane in un mese (52/12),si ottiene la retribuzione media mensile, su cui si basa il calcolo dell’Aspi. Fatti questi calcoli, se la retribuzione mensile non supera l’importo annualmente rivalutabile di 1.180 euro, l’Aspi è pari al 75% della retribuzione. Se invece la retribuzione base supera 1.180 euro, allora la nuova indennità di disoccupazione sarà data dalla somma della stessa su 1.180 e del 25% di quanto eccede 1.180. Questo trattamento iniziale della nuova indennità, secondo quanto disposto dall’articolo 2, comma 7 della legge di riforma del lavoro è soggetto a riduzione del 15% dopo sei mesi e di un ulteriore 15% dopo ancora sei mesi.
Con la riforma, cambia in maniera radicale anche il regime dell’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, che viene condizionata alla presenza e permanenza dello stato di disoccupazione. L’indennità viene pagata in concomitanza del periodo di disoccupazione, e non più l’anno successivo.
Per l’accesso alla Mini Aspi sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi. L’indennità verrà calcolata in maniera analoga a quella prevista per l’Aspi. La durata massima dell’istituto sarà pari alla metà delle settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi, detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti nel periodo. Prevista però la sospensione del beneficio per periodi di lavoro inferiori a 5 giorni.