Sono disponibili i testi dei Decreti attuativi dell’APE sociale e del pensionamento con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci che saranno pubblicati nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale (entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione).
L’INPS invierà anche le circolari e incontrerà i Patronati per la gestione delle procedure. Il grave ritardo nell’emanazione dei provvedimenti ha creato innumerevoli disagi e, commenta Petriccioli (Segretario Confederale Cisl) “auspichiamo che ora sia possibile fare chiarezza, agire sulla base di norme certe e dare tranquillità ai lavoratori e alle lavoratrici che da tempo attendono risposte.”
Che cos’è l’APE sociale?
E’ un’indennità di natura assistenziale a carico dello Stato erogata dall’INPS a chi è in stato di bisogno, con almeno 63 anni di età e che non sia già titolare di pensione diretta. Per approfondire, clicca qui
Scheda riassuntiva a cura di Cisl Veneto
Che cos’è il beneficio per lavoratori precoci?
E’ la possibilità, per chi ha iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni, di accedere con un requisito contributivo ridotto alla pensione anticipata. Per approfondire, clicca qui
Scadenze per la presentazione delle domande
Sia per APE sociale sia per lavoratori precoci, coloro che entro il 31 dicembre 2017 possono vantare i requisiti richiesti devono presentare le domande entro il 15 luglio. Chi, invece, maturerà i requisiti entro il 2018 dovrà presentare la domanda entro il 31 marzo 2018.
Le domande presentate in ritardo ma, in ogni caso, non oltre il 30 novembre di ciascun anno saranno prese in considerazione solo se all’esito del monitoraggio residueranno le adeguate risorse finanziarie.
Per entrambe le prestazioni, in via di prima applicazione dei decreti e per le sole domande presentate entro il 30 novembre 2017, in deroga alla regola generale, l’APE sociale e la pensione per i lavoratori precoci sono corrisposte con decorrenza dalla data di maturazione delle condizioni previste e comunque con decorrenza non precedente il 1 maggio.
In questo modo non si fanno perdere ratei di prestazione agli aventi diritto a causa di quello che, il segretario Cisl, definisce come “insolito ritardo” nell’emanazione delle norme attuative poiché la legge ne prevedeva l’entrata in vigore il 1 di maggio 2017.
(Fonte Cisl Veneto)