Le prestazioni Extra Lea sono quelle che vanno oltre i minimi fissati a livello nazionale nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e che finora il Veneto ha garantito con risorse proprie, offrendo ai cittadini alcuni servizi aggiuntivi.
Degli extra Lea beneficiano anziani, disabili e altre fasce deboli della popolazione: ne fanno parte, ad esempio, il trasporto delle persone con disabilità ai centri, gli assegni di cura per gli anziani non autosufficienti assistiti a domicilio, la frequenza gratuita dei Ceod per le persone con disabilità, il telesoccorso e il telecontrollo…
Con la delibera 154/Cr del 24 dicembre 2012 la giunta aveva approvato l’assegnazione provvisoria di risorse alle aziende sanitarie del Veneto per l’erogazione dei Lea negli anni 2013, 2014 e 2015. Nelle premesse della delibera si affermava che “Alla luce dell’eccezionalità e straordinarietà della situazione contingente, si rende necessario procedere ad una revisione complessiva delle prestazioni extra-LEA” , “subordinandone l’erogazione al raggiungimento del pareggio di bilancio e alla salvaguardia degli equilibri di bilancio”. In attesa della proposta di revisione richiesta al segretario regionale per la sanità Domenico Mantoan, la delibera della giunta prevedeva la sospensione dal 1 gennaio 2013 dei i finanziamenti dedicati alle prestazioni extra-LEA.
La delibera pero’ prevede parere della commissione consiliare sanità che la ha analizzata nella seduta del 17 gennaio.
“La commissione ha concluso i lavori chiedendo all’unanimità alla giunta regionale di garantire gli extra Lea almeno fino al 31 marzo 2013″ commenta Giuseppe Dotti, segretario organizzativo Cisl Verona “Questo il percorso previsto: entro il 28 febbraio una commissione valuterà criteri, priorità e ricadute delle prestazioni extra Lea, poi la commissione, entro fine marzo, si pronuncerà sul possibile taglio. Il tutto in una generale situazione di incertezza che, a partire dai tagli a livello nazionale, rende difficile capire su quante risorse potrà fare affidamento la sanità regionale”. Il risultato d’esercizio previsto per il 2013 è di perdita per le Ulss di Belluno, Vicenza, San Donà di Piave, Venezia, Padova, Rovigo, Verona e Legnago e di pareggio per le altre, facile a questo punto immaginare il destino degli extra lea per quelle Ulss. “Il taglio della domiciliarità, ma anche di altre prestazioni, rappresenta la negazione del Pssr 2012/2016 approvato l’anno scorso e non ancora attuato in nessun capitolo; ricordo che tutto il piano verte sulla presa in carico della persona, la domiciliarizzazione/territorializzazione degli interventi per la cronicità e la non autosufficienza, l’aiuto alle famiglie per sostenerle negli interventi assistenziali.” Spiega Sabrina Dorio, Segretario Regionale “Non solo, privare le persone di queste prestazioni porta all’annullamento dell’integrazione socio-sanitaria, patrimonio che non possiamo permetterci di perdere.
Alla luce delle certe ricadute negative per i nostri anziani, disabili e le famiglie in genere, continueremo la nostra azione di sensibilizzazione e di pressione nei confronti della politica regionale”. Gioverà senz’altro anche un intervento sui sindaci affinché si preparino alle ricadute sociali che i comuni dovranno affrontare a causa del taglio ai servizi per anziani e disabili, e far si che anche la politica locale intervenga nei confronti della Giunta e del Consiglio regionale prima che approvino la delibera definitiva. A tal proposito la Fnp che ha avviato un percorso di mobilitazione e sta organizzando una manifestazione regionale unitaria per il 6 febbraio.