Ci ha lasciato Gigi Miele, figura storica del movimento sindacale Cisl veronese.
(Dal quotidiano L’Arena dell’11 gennaio 2017)
Miele si porta via le storie e la genialità di tesserle
Mercoledì, 11 gennaio 2017
Oggi alle 14 nella sala del commiato a Verona i funerali del grande documentarista. Dai racconti della gente al mondo Gianluigi aveva una visione ampia e aperta degli avvenimenti. Fondò il Documenta Film Festival
FUMANE – «È una grande perdita per la realtà culturale di tutta la Valpolicella e di Fumane in particolare». Così il sindaco Mirco Frapporti, ricordando il documentarista Gianluigi Miele, detto Gigi, che si è spento a 69 anni, nella notte dell’8 gennaio, per complicazioni di una malattia che lo colpì anni fa. Miele lascia la moglie Valentina e il figlio Francesco. I funerali con rito civile si svolgeranno oggi, alle 14, nella sala commiato del cimitero monumentale di Verona; la salma verrà tumulata nel cimitero di Marciaga. Laureato in Sociologia a Trento, Miele aderì ai gruppi della nuova sinistra. Dopo un periodo di attività a Palermo, tornò a Verona e per anni si impegnò come sindacalista Cisl; collaborò come documentarista con L’Istituto per la Resistenza Ivres e l’Istituto per la formazione professionale. Nella veste di documentarista, l’amministrazione comunale ne ricorda i meriti. È stato Miele a contribuire alla creazione dell’associazione «Documenta. Memoria Immagine. Territorio» per promuovere la ricerca storica sul territorio con materiale audiovisivo. Promossa da «Documenta», nel 2008, nacque la rassegna annuale «Memoria Film Festival», una delle manifestazioni più importanti sulla storia del territorio veronese. L’intuizione di un festival di cortometraggi e documentari prodotti nelle scuole è stata quella di far utilizzare lo strumento video alle giovani generazioni, per incentivare la cultura della memoria e della ricerca. Nell’ambito del festival è stato creato il premio «Vittorio Ugolini», collegando così la documentazione prodotta ad una figura emblematica della Resistenza veronese e fumanese in particolare. La visione di Gigi Miele era olistica e innovativa. Olistica, perché lui sapeva fare e organizzare eventi con un’ampia visuale sugli avvenimenti, che si potrebbe definire come «senso della storia». Nella sua attività di animatore storico e culturale, si percepiva questa sua visione, una prospettiva generale che abbracciava le storie dei partigiani del Monte Baldo e i racconti dei pastori della Lessinia, le interviste ai comandanti e alle anziane sarte che lavoravano a cottimo. Al fondo, c’era il rispetto per il valore del lavoro, come paradigma di libertà e di giustizia. Miele era però anche un innovatore. Emblematica è la scelta, decisa e coraggiosa, di coinvolgere nella ricerca storica e documentaria le scuole, di dare a loro in mano, anche letteralmente, la macchina da presa e il registratore ed accettare che loro proponessero il mondo così come lo vedono. «Lavorando con lui», dice Nicoletta Capozza, assessore alla Cultura di Fumane, «si imparava che l’orizzonte di senso, di cui tanto bisogno si sente oggi; non è una gabbia, ma una possibilità per aprire nuove strade. Ogni dialogo con lui era un progettare, un portare avanti un’idea. Anche negli ultimi tempi era pieno di idee e progetti che portava avanti con generosità, senza mai pensare al tempo che gli restava, ma nella consapevolezza che, nell’orizzonte della storia, le idee che si lanciano vengono raccolte sempre da qualcuno che viene dopo di noi. Gli saremo sempre grati per questo insegnamento». «L’esperienza di collaborazione accanto a Gianluigi Miele nell’organizzare in questi anni il Memoria Film Festival», aggiunge Paola Nicolis, consigliere comunale e insegnante, «è stata una grande scuola di gratuità e di condivisione, ma anche di approfondimento dei grandi valori che fondano la nostra Costituzione e il nostro vivere civile. Oltre a ciò, posso dire che ho visto entusiasmarsi gli studenti di ogni ordine e grado, nell’usare la cinepresa per raccontare le nostre radici storiche e raccogliere la testimonianza di uomini e di donne che in vita hanno vissuto con grande responsabilità. Questa intuizione è una preziosa eredità che Gigi ci lascia». «Ricordo la pacatezza di Gigi nel proporre e gestire i progetti», aggiunge il sindaco Frapporti, «sempre disponibile e umile nell’offrirci lavori in immagini di altissimo livello, che sono serviti a noi per imparare e approfondire atti e fatti della storia della nostra Repubblica e Costituzione, ma anche come documenti che serviranno per future ricerche e approfondimenti sul lavoro, sul sindacato, sulle fabbriche della Val d’Adige, del mondo contadino dei nostri territori. Non ha solo operato per l’Associazione che ha sede a Fumane, che lui ha proposto e fondato e di cui era presidente, ma per tutto il territorio veronese. Ricordo le ultime proiezioni nello scorso novembre, fatte in sala consiliare del nostro comune, su varie professioni del ‘900: sull’attività delle ricamatrici, sulla vita dei pastori della zona baldense e sull’uso popolare delle erbe. Ricordo la storia del sindacato e del lavoro in fabbrica nella zona del marmo. Un’alta scuola cinematografica che resterà e che servirà anche per futuri ricercatori. Il mio e nostro impegno, nel suo ricordo, sarà di assicurare l’appoggio convinto per il futuro dell’associazione Documenta da lui fondata». (Giancarla Gallo)