Nell’ambito della sua Campagna e in vista delle elezioni europee del maggio prossimo la Ces ha adottato un Manifesto contenente alcune indicazioni per «un’altra politica europea» che abbia come obiettivo l’Europa sociale:
• Una strategia per l’occupazione deve essere la priorità assoluta, con un ambizioso piano di investimenti, una nuova politica industriale europea, una transizione verso uno sviluppo sostenibile e un bilancio europeo deciso democraticamente e orientato socialmente.
• La fine immediata delle politiche di austerità: l’Ue deve porre la solidarietà al centro delle sue politiche.
• La garanzia che le libertà economiche non possono prevalere sui diritti sociali fondamentali: la nozione fondamentale di progresso sociale deve essere confermata da un Protocollo di progresso sociale allegato ai Trattati.
• Il rispetto e la promozione della contrattazione collettiva e dell’autonomia delle parti sociali. Il dialogo sociale deve essere promosso a tutti i livelli.
• Porre fine al lavoro precario e introdurre un reddito minimo sociale sulla base di principi comuni europei.
• Una garanzia di salute e sicurezza sul lavoro ed evitare qualsiasi ulteriore indebolimento della direttiva sull’orario di lavoro.
• Ristabilire la coesione e la giustizia sociale. Devono essere adottate misure efficaci e vincolanti al fine di combattere la concorrenza al ribasso.
• Contrastare le forme persistenti di discriminazione a tutti i livelli. La mobilità deve essere equa, giusta e liberamente scelta, i lavoratori migranti devono ricevere lo stesso trattamento degli altri lavoratori e devono essere informati sui loro diritti, azioni specifiche devono sforzarsi di colmare i divari tra uomini e donne.
• Garantire servizi pubblici di qualità e servizi di interesse generale accessibili a tutti, come previsto dalla Carta dei diritti fondamentali.
• La sicurezza sociale è un diritto umano fondamentale, il cui finanziamento deve essere condiviso e distribuito equamente; il ruolo dei regimi pensionistici pubblici rimane fondamentale e deve essere rafforzata la solidarietà tra le generazioni.
• Una politica fiscale più equa: sono necessarie nuove misure decisive e vincolanti per combattere l’evasione fiscale e la frode, la corruzione, il lavoro nero e la speculazione. I controlli sui mercati finanziari e le istituzioni finanziarie a beneficio dell’economia reale devono essere rinforzati.
• Trasparenza, legittimità e responsabilità della governance economica europea, nella quale devono essere integrati indicatori sociali.
• Rafforzamento della democrazia e della trasparenza all’interno delle diverse istituzioni europee, ristabilendone credibilità e legittimità per il cittadino europeo. Il potere del Parlamento europeo di controllare e influenzare le politiche e le normative europee deve essere rafforzato.
• L’Ue e i suoi Stati membri devono rigorosamente rispettare strumenti europei ed internazionali, quali le convenzioni dell’Ilo.
• Informazione, consultazione e diritti di partecipazione al lavoro non possono essere indeboliti, deve essere rafforzata la democrazia nei luoghi di lavoro soprattutto nel caso di ristrutturazioni.