Allarme per l’aumento del consumo di energy drink soprattutto tra i giovani e i giovanissimi. Gli effetti pubblicizzati sono di miglioramento delle prestazioni sportive e cognitive, grazie alle sostanze energizzanti contenute nella bevanda. Ma siamo sicuri che sia così facile?
Il consumo eccessivo di bevande energizzanti, come Red Bull o Monster, non è privo di rischi per la salute. A sostenerlo è il Ministero della Salute, il cui Comitato Nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa) ha emesso uno specifico parere già nel 2012 (.pdf). La principale sostanza stimolante contenuta è la caffeina, a cui si aggiungono gli effetti di guaranà, taurina, carnitina, glucoronolattone, vitamine del gruppo B, ginseng e ginko biloba. La maggior responsabile dei rischi è stata individuata proprio nell’elevata concentrazione di caffeina.
La caffeina ha una lunga storia di uso sicuro come blando stimolante. La sua assunzione moderata è stata associata a miglioramenti di molti aspetti delle performance cognitive: livello di attenzione, tempi di reazione, memoria, ma, al contrario, un uso eccessivo è correlato all’insorgenza di dipendenza e di sintomi di intossicazione: nausea/vomito, tachicardia, ipertensione, agitazione, tremore e vertigini. Alcuni di questi sintomi sono stati riportati da consumatori abituali di energy drink.
Uno studio effettuato all’Università degli Studi di Messina, ne ha riscontrato il consumo da parte del 57% degli studenti. Negli Stati Uniti, l’abuso di energy drink ha raddoppiato il numero di ricoveri al pronto soccorso: secondo il rapporto dell’agenzia governativa Substance Abuse and Mental Health Service Administration (Samhsa) sono passati nell’arco di quattro anni da diecimila a più di ventimila.
Fatto ancor più preoccupante, messo in luce dal Comitato Nazionale della Sicurezza Alimentare, è il consumo di bevande energizzanti associato ad alcol. Numerose ricerche mostrano come la diffusione di cocktail preparati con questi ingredienti è un trend in continua ascesa. I potenziali rischi accertati sono:
mascheramento dell’effetto depressivo dell’alcol, che porta il consumatore a sottovalutare il proprio stato di ebbrezza alcolica;
rischio di disidratazione;
alterazioni del ritmo cardiaco;
alterazione della funzionalità renale.
Il Comitato, valutati questi dati è arrivato a considerare tutto ciò un “rilevante problema di salute pubblica”. È necessario intervenire per arginare questo problema e proteggere soprattutto i più giovani. Può servire, ricordare che gli energy drink possono essere indicati nei momenti di particolare affaticamento fisico e mentale, ma non dovrebbero essere consumati con leggerezza come fossero normali bevande rinfrescanti o dissetanti.
Per approfondimenti fondazioneveronesi.it e salute.gov.it