“Vogliamo aiutare il lavoro vero, di qualità”. Così il presidente del Consiglio Enrico Letta ha presentato il decreto legge occupazione. Previsti «in via sperimentale» incentivi all’assunzione stabile di giovani tra i 18 ed i 29 anni. Il governo ha messo sul piatto 1,3 miliardi di euro di cui 794 milioni per la stabilizzazione degli under 30.
Dieci articoli, una trentina di pagine, e una disponibilità di un miliardo di euro dai fondi europei, vincolati al Sud, più altri 300 milioni, come risorse nazionali, da destinare al Centro Nord. In attesa di altre risorse che potrebbero arrivare dopo il vertice europeo sull’occupazione, alcuni punti sono però fermi:
Bonus assunzioni Il taglio dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato riguarderà i giovani tra i 18 e 29 anni disoccupati da almeno sei mesi o senza diploma di scuola superiore, e sarà pari a un terzo dello stipendio mensile lordo, per un massimo di 650 euro. Dice l’articolo 1 del decreto che il bonus durerà un anno e mezzo, oppure solo un anno nel caso in cui sia la trasformazione di un contratto a tempo determinato. Sul piatto ci sono almeno 800 milioni di euro, 500 per il Sud, 300 per il Centro Nord, che potrebbero portare a un numero di assunzioni variabile tra le 70 e le 100 mila. Ma le risorse potrebbero crescere ancora, anche stornando fondi da altri capitoli dello stesso provvedimento. Per ottenere il bonus è necessario che ci sia un «incremento occupazionale», cioè un aumento delle persone assunte in modo stabile rispetto alla media dell’anno precedente.
Contratti a termine Si torna alle pause brevi che c’erano prima della riforma Fornero: 10 giorni per i contratti fino a sei mesi, 20 giorni per quelli più lunghi contro i 60 e 90 introdotti rispettivamente un anno fa. Nell’articolo 5 del decreto vengono semplificate le regole per l’apprendistato e anche per il cosiddetto lavoro a chiamata, che avrà un limite massimo di 400 giorni lavorativi nell’arco di tre anni. Semplificato anche il meccanismo dei voucher, i tagliandi usati soprattutto in agricoltura, con i buoni acquistati solo per via telematica.
COMMENTO di Emiliano Galati, segretario Felsa Cisl
“Il piano per l’occupazione del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini è il primo tentativo positivo volto ad incentivare le assunzioni a tempo indeterminato e a trasformare i contratti precari in contratti a tempo indeterminato. La generazione under 35 è stata la più colpita dal dopoguerra ad oggi in termini di occasioni professionali Ora non si può non rilevare che questo decreto in procinto di passare all’esame parlamentare (ma già pienamente operativo in attesa comunque della sua necessaria conversione) ha il grande merito di destinare risorse importanti all’occupazione con una serie di sgravi contributivi per le nuove assunzioni e ulteriori risorse per stage e tirocini. Ma la partita vera è quella che si gioca a Bruxelles sulla possibilità di utilizzare circa 12 miliardi di euro di fondi strutturali europei. Il provvedimento è principalmente rivolto alla platea del lavoro atipico composta da oltre 35.000 lavoratori veronesi cioè lavoratori con contratto a progetto sono 8mila, le partite Iva spurie complessivamente 22mila e i somministrati, cioè gli assunti tramite agenzie interinali, poco più di 5mila.