Si scrive Spending review e google lo traduce: revisione della spesa pubblica.
Si parla quindi di rimodulazione delle spese in un periodo di recessione. Ma questo nuovo termine viene spesso impropriamente utilizzato per evidenziare risparmi di spesa e tagli agli sprechi. Sprechi che, quando si parla di imprese e in modo particolare di imprese pubbliche, non ci dovrebbero essere mai stati.
Purtroppo però quando si parla di riduzione della spesa si pensa d’intervenire sul personale, tralasciando invece importanti settori dove pare le spese siano indispensabili.
Portando come esempio la situazione di Agsm credo che la dirigenza e l’Amministrazione Comunale debbano dare risposta ad alcuni quesiti.
Nel gruppo AGSM, ad esempio, ci sono dieci dirigenti che percepiscono stipendi a partire da 150.000 euro all’anno in su, con premi di produzione elevati e una tantum da 20 mila euro annui per obiettivi raggiunti. Vale la pena intervenire o sono cosi indispensabili in quantità e costo?
Inoltre, dal 2006, l’Azienda ha deciso di premiare i suoi managers con dei fringe benefit, cioè speciali trattamenti cosiddetti “in natura” come, per esempio, auto aziendali di grossa cilindrata. AUDI A4 di vari modelli, comprensivi di carburanti e spese varie, automezzi in uso promiscuo e quindi per esigenze aziendali ma anche personali.
Ovviamente, per giusto grado, al presidente un’AUDI A6 e al direttore una BMW 530. In questo momento mi sfugge se il colore delle auto è blu…
Altre spese d’effetto nel bilancio sono poi le varie sponsorizzazioni: l’Hellas per 1 milione e mezzo di euro, spese di pubblicità per 1 milione e spese per consulenze esterne, pur avendo dieci dirigenti, per un altro milione di euro.
Fanno veramente specie se le raffrontiamo al costo stimato di 1 milione di euro dei 19 lavoratori di Agsm Ligthing che, con la loro professionalità, mantengono efficienti tutti gli impianti dell’illuminazione pubblica del Comune di Verona, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Per questi lavoratori ci si sta battendo per ottenere la clausola di reintegro nel Gruppo Agsm, qualora l’azienda dovesse perdere la gestione dell’illuminazione pubblica sul territorio veronese. In questa situazione non c’è solo Agsm, ma questo sarà per la prossima puntata…