Un gruppo svedese, gli Ark, in una celebre canzone, più di dieci anni fa, diceva “bisogna essere pazzi per restare sani di mente”. Niente di più attuale. Speravamo tutti che le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio portassero ad un Governo stabile, in grado di dare le risposte tanto attese a tutti coloro che da tempo, troppo, stanno soffrendo gli effetti della crisi. Aziende che chiudono ogni giorno, migliaia di posti di lavoro persi, imprenditori e lavoratori che dalla disperazione si tolgono la vita. Invece, da oltre un mese, la politica continua discutere e misurare le forze senza riuscire nemmeno a balbettare una proposta per un governo che possa avviare quelle riforme minimali, ma indispensabili, per un’inversione di tendenza.
Un governo di unità nazionale, un governo di emergenza su alcuni punti condivisi, per dare fiducia e speranza alla popolazione. Cari partiti vi abbiamo votato e voi avete vinto, o perso, in tre. Smettetela ora di misurarvi i muscoli, perdete solo consenso e noi perdiamo posti di lavoro. Voi perdete la fiducia dei cittadini e noi perdiamo la speranza di avere un gruppo dirigente in grado di aiutare il Paese e di spingerlo ad una ripresa che sappia coniugare equità, sviluppo, ambiente, lavoro e che sappia avviare una redistribuzione del reddito attraverso una riforma fiscale, da troppo tempo attesa.