La vita media continua ad aumentare, collocando l’Italia tra i Paesi più longevi d’Europa.
Le donne, a fronte dello storico vantaggio in termini di longevità, che tuttavia si va riducendo, sono più svantaggiate in termini di qualità della sopravvivenza: in media, oltre un terzo della loro vita è vissuto in condizioni di salute non buone.
Il Mezzogiorno vive una doppia penalizzazione: una vita media più breve e un numero di anni vissuti senza limitazioni più basso.
La popolazione, peraltro, continua a essere minacciata da comportamenti a rischio: l’obesità è in crescita, l’abitudine al fumo, sebbene in lieve flessione, non diminuisce per i più giovani, tra i quali sono ancora diffuse pratiche dannose come il binge drinking ( è l’assunzione di 5 o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve. In questa definizione non è importante il tipo di sostanza che viene ingerita né l’eventuale dipendenza alcolica: lo scopo principale di queste “abbuffate alcoliche” è l’ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo.
Uno stile di vita sedentario caratterizza una proporzione non indifferente di adulti; inoltre, in Italia si consuma meno frutta e verdura di quanto raccomandato. Elementi questi che rappresentano fattori di rischio per l’oggi, ma a maggior ragione per il futuro se si consolidassero negli stili di vita della popolazione.
Mezzogiorno e persone di estrazione sociale più bassa continuano ad essere le più penalizzate in tutte le dimensioni considerate.
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