24 novembre 2012 sciopero generale della scuola con manifestazione a Roma


Il prossimo 24 novembre la scuola sarà in sciopero per tutta la giornata.

Allo sciopero aderiscono unitariamente tutte le sigle sindacali CISL,CGIL, UIL, SNALS Confals, GILDA Fgu, come non avveniva dall’ottobre 2008, in occasione dello sciopero generale e della manifestazione nazionale contro la riforma Gelmini.

La mobilitazione inizierà con assemblee unitarie in tutte le scuole il giorno 13 novembre e culminerà con la manifestazione a Roma il giorno 24.

La decisione dello sciopero segue il fallito tentativo di conciliazione da noi richiesto per il mancato avvio della trattativa sulle progressioni di carriera.

A questa motivazione iniziale si sono nel frattempo aggiunte quelle legate alle inaccettabili disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità varato dal Governo il 9 ottobre, misure che prefigurano un pesante aggravio dei carichi di lavoro del personale docente.

L’ incrementato del 33% dell’orario delle lezioni settimanali nella scuola di 1° e 2° grado, a parità di retribuzione, significa una riduzione della retribuzione su stipendi che sono tra i più bassi d’Europa, nonostante i carichi di lavoro dei docenti italiani siano paragonabili a quelli dei colleghi di altri Paesi.

Inoltre, questo provvedimento stravolge in modo unilaterale e con dubbia legittimità il contratto nazionale di lavoro che per noi è la sola sede in cui discutere dell’orario di lavoro e l’eventuale diversa definizione dei profili professionali della docenza.

Grazie alla pronta reazione sindacale e l’accoglimento della nostra proposta da parte delle forze politiche di intervenire in Parlamento per cancellare la norma, il Ministro ora sembra intenzionato a ritirare la disposizione.

Tuttavia è necessario attendere la conclusione dell’iter parlamentare con la cancellazione definitiva della norma.

Rimane invece pienamente attuale la prima ragione dello sciopero e cioè il mancato avvio della trattativa per il recupero degli scatti di anzianità, unica modalità di sviluppo delle retribuzioni nella scuola che, assieme al pubblico impiego, subisce anche il blocco del CCNL dal 2007 al 2014.

Da parte del Ministro dell’Istruzione c’era l’impegno di dare continuità all’intesa del 2010, recepita da un decreto interministeriale del gennaio 2011, che prevedeva il pagamento degli scatti maturati nel 2010-2011-2012, con una parte degli ingenti risparmi ottenuti dai tagli alla scuola (8 miliardi nel triennio). Con la mobilitazione e lo sciopero chiediamo che tali impegni siano al fine mantenuti.

La convergenza su questi obiettivi da parte di tutte le sigle rende l’azione sindacale più forte e più facile la soluzione della vertenza.

Gli obiettivi sono chiari: salvaguardare le retribuzioni che già scontano gli effetti del blocco ai salari del pubblico impiego, respingere l’ennesimo peggioramento delle condizioni di lavoro rese spesso insostenibili dai pesanti tagli all’organico degli scorsi anni, difendere il ruolo e le prerogative contrattuali del sindacato, impedire un’ulteriore perdita di posti di lavoro nella scuola.


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