Ascoltando la relazione di Andrea Bolla all’assemblea di Confindustria ho avuto modo di condividerne i contenuti ma soprattutto di apprezzare il tono convinto e determinato con cui hai voluto denunciare l’inadeguatezza dell’azione politica per superare il drammatico momento che il paese e la nostra provincia sta vivendo.
Ha usato una frase poco usuale per chi ascoltava, forse più adatta a un’assemblea sindacale ma condivisa sicuramente dai più “… avviamo una vertenza con la politica”. Spesso è accaduto in situazioni di particolari e gravi difficoltà del nostro paese che le forze vive e produttive chiedessero interventi orientati al bene comune.
Da alcuni anni, da più parti, con toni diversi e con modalità diverse viene denunciata una situazione che necessita interventi riformatori indispensabili per una ripresa economica. In questi ultimi giorni sembra che la situazione in atto non sia in grado di garantire ai mercati quelle sicurezze necessarie per investimenti e stabilità finanziarie. Il quadro politico rissoso e diviso non dà certo l’idea di una nazione tesa allo sviluppo e attraverso la leva della coesione sociale.
Recentemente, e per un breve periodo, ho sperato che la creatività e l’ingegno tipico degli italiani potesse ancora una volta salvare e portare fuori dalle secche il paese. Purtroppo mi sto ricredendo, la globalizzazione dei mercati, la complessità del sistema produttivo ci impone scelte strutturali e riformatrici che solo la politica potrà darci. La Cisl nei suoi sessant’anni di storia ha sempre dimostrato, pur con modalità diverse, di porre al centro della sua azione la difesa dei diritti delle persone inserendola all’interno di un interesse più complessivo, di un bene comune. Mai l’azione della Cisl ha avuto fini diversi dettati da ideologie o da azioni propedeutiche a partiti politici. Credo che in questa fase della vita del nostro paese tutte le forze sociali, indipendentemente dalla loro base di rappresentanza, dagli interessi specifici che rappresentano, sono in grado d’individuare azioni comuni per perseguire obiettivi di crescita economica e dare una speranza di futuro ai nostri figli.
In questo contesto è da inserire l’accordo sulla rappresentanza recentemente sottoscritto tra Confindustria Cgil Cisl e Uil nazionali. Accordo fu mai più necessario per rilanciare la contrattazione aziendali con accordi innovativi sulla produttività per il rilancio del lavoro, dell’occupazione e degli incrementi salariali. Purtroppo la sensibilità dimostrata dalle nostre strutture nazionali, non sembra abbia insegnato nulla alla rissosa e irresponsabile classe politica. Un accordo di unità nazionale, che parta da Verona, per far rete in tutto il paese, per dire basta alla politica del giorno per giorno o peggio degli interessi di bottega prioritari a gli interessi del paese. Credo che su questi obiettivi a Verona le nostre strade si possano unire pur mantenendo le specifiche identità. Ma è appunto forti e consapevoli dei nostri valori che possiamo camminare per un pezzo di strada assieme senza il timore che qualcuno possa credere che abbiamo rinunciato alla nostra mission.
Le notizie di questi giorni, provenienti dai mercati e dalle speculazioni finanziarie in corso e dalla timidezza nell’agire del Governo impongano a ogni uno di noi di non esitare oltre per non essere corresponsabili delle conseguenze che inevitabilmente dovremo affrontare. Non sono una persona pessimista tutt’altro. Sono però una persona che difficilmente è appagata dai risultati raggiunti e che ritiene che il benessere di ogni uno di noi è benessere vero solo se lo è per tutti.