Questa volta la mostra intitolata Portraits de l’Enfance è dedicata all’infanzia e alla fanciullezza.
Essa è allestita presso la sede della Cisl di Verona a partire da oggi I giugno 2011 per tutta l’estate.
E’ composta da un centinaio di fotografie, tra immagini, volti, gesti , luoghi e scritti che ripercorrono i mondi e le grida dei bambini delle diverse zone del mondo.
Questa mostra vuole essere una sorta di “viaggio di conoscenza” per esplorare i mondi e le vicissitudini, nonchè le inquietudini a cui molti e troppi bambine e bambini sono chiamati a confrontarsi quotidianamente. Ci rendiamo conto che non è sufficiente una mostra o uno scritto per descrivere in modo esaustivo questo delicato e prezioso mondo dell’infanzia e della fanciullezza, tuttavia rimaniamo convinti che attraverso uno sguardo, uno scorcio e un gesto ben evidenziato da una foto, siamo in grado di capire qualcosa che fino a quell’impatto ignoriamo o diamo per scontato, soprattutto se siamo assuefatti.
Inoltre attraverso questa mostra vogliamo ricordare la storia del piccolo pakistano Iqbal Masih che si era permesso di ribellarsi contro il suo sfruttatore adulto e per questo fu trucidato circa vent’anni fa; il piccolo americano Nokolas Green ucciso dai banditi sulla Salerno-Reggio Calabria, i piccoli italiani Sara Scazzi, Yara Gambirasio, Cicco e suo fratello Salvatore (trovati morti entrambi dentro un pozzo), del piccolo Tommy (assassinato da una mano adulta), di Elena e Jacopo ( entrambi morti perché dimenticati sul seggiolino dell’auto), di Yaguine e Fodé, adolescenti guineani trovati morti nella stiva di un aereo della compagnia belga Sabena nel 1999 all’aeroporto di Bruxelles, dei bambini di Cernobyl vittime del disatro nucleare del 1986 e di tanti altri nomi di questi nostri piccoli comprese le vittime di guerre (in particolar modo i bambini soldato) e di violenze degli adulti.
Ritengo personalmente che il Ricordo di questi nostri “piccoli” cittadini puo’ rappresentare per noi un serio monito, affinché i nostri sforzi diventino assidui e continui per garantire loro un futuro pensando che i beni e la terra che abbiamo, li abbiamo in prestito da loro.
Chiunque visiterà questa mostra si ricordi questo detto della cultura africana: “L’ADULTO PORTA IL BAMBINO O LA BAMBINA SULLE SPALLE NON SOLO PER COMODITA’, MA SOPRATTUTTO PERCHE’ IL BAMBINO/A POSSA VEDERE PIU’ LONTANO DI LUI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO”.
Buona visita.
Mostra a cura di Jean.Pierre Piessou (piessou@hotmail.com).
Ps. Ringrazio il Centro Documentazione di B. Polesine per avermi concesso queste fotografie e tutti coloro che nel silenzio e con dedizione hanno reso possibile questo progetto che spero continui nel tempo.