La situazione economico-sociale in cui versa il nostro Paese sta assumendo elementi di criticità senza precedenti. Il rimbalzo positivo post-Covid sta fortemente rallentando se non addirittura contraendo a causa dell’aumento delle materie prime, dei costi energetici e dall’interruzione delle catene di fornitura dei semilavorati. L’orizzonte della cassa integrazione rischia di acutizzare ancora di più la questione salariale impoverendo lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati già duramente colpiti dall’impennata inflattiva e dal caro bollette.
Su quella che possiamo definire una vera e propria economia di guerra che rischia di mettere in ulteriore difficoltà il tessuto produttivo veronese si inserisce la tragica piaga delle morti sul lavoro: ad oggi 12 morti nei luoghi di lavoro e 2 in itinere vanno ad essere 14 vite spezzate che pongono la provincia di Verona in vetta alla classifica del Veneto (per il terzo anno consecutivo) per morti bianche, con un’incidenza tra le più alte a livello nazionale: 27,2% su una media del 18,3%.
Spetta a noi, con grande senso di responsabilità, promuovere azioni incisive e determinate per fare in modo che questa scia di sangue che purtroppo continua a caratterizzare il nostro territorio, registrando oltre alle morti di cui sopra, anche un incremento del 40% delle denunce di infortunio sul 2021, cessi immediatamente!
In tal senso, l’Esecutivo UST Cisl di Verona, esprimendo la vicinanza alla famiglia del giovane Nicolò così come a tutte le famiglie colpite da questa grave tragedia, impegna fin da subito la CISL veronese in una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro per sensibilizzare le lavoratrici e i lavoratori, e per pretendere dalle istituzioni e dalle parti datoriali interventi immediati per un’inversione radicale. Andrà sollecitata l’applicazione di modalità formative ed addestrative all’altezza dei rischi alla salute e sicurezza, rafforzando nel contempo i controlli nei luoghi di lavoro.
Salute e Sicurezza deve tornare ad essere materia centrale nella contrattazione aziendale assieme ad una valutazione approfondita dei mancati infortuni, tale per cui eliminare le cause di rischio attraverso un confronto continuativo tra RLS e figure aziendali.
L’attività di prevenzione dovrà essere ripensata a partire dal coinvolgimento degli Organismi Paritetici e degli Enti Bilaterali che su questa materia hanno piena delega e possono incidere anche grazie alle specifiche attribuzione rafforzate, tra l’altro, dal Governo Draghi.
Andrà poi coinvolto l’Ufficio Scolastico Provinciale per rendere la materia non solo obbligatoria, qual è, ma realmente efficace nei percorsi formativi dei ragazzi.
Sottolineiamo con sgomento e preoccupazione il fatto che “morire di lavoro” oggi non compaia tra le priorità dell’attuale agenda elettorale; sta a noi quindi far sentire e rappresentare la voce delle tante lavoratrici e tanti lavoratori che con il sacrificio quotidiano oggi rendono la nostra provincia leader in molti settori economici, nonostante vent’anni di mancati investimenti. Il tempo è scaduto. La Cisl di Verona agirà in ogni sede, anche legale, con un’azione diretta, costituendoci parte civile in ogni situazione! Per essere più incisiva e far sentire le ragioni del lavoro, proporrà a Cgil e Uil una mobilitazione generale territoriale: il capitale umano dovrà essere messo al centro di un percorso di crescita per arrivare a maggiori condizioni per un lavoro di qualità, sicuro e ben retribuito.
Documento finale Esecutivo Confederale Ust Cisl Verona – 12 Settembre 2022