“Quando tre anni fa ho iniziato a lavorare a questo film non sapevo che le vicende tra Italia e Libia sarebbero andate proprio come le abbiamo raccontate, ma purtroppo lo immaginavo. Per molti mesi ho incontrato insieme a Marco Pettenello alcuni “veri Corrado” e parlando con loro ho intuito che l’Italia si apprestava ad avviare respingimenti di migranti nei centri di detenzione libica. Nessuno lo diceva pubblicamente, ma ora che il film esce è tutto alla luce del sole. Mi auguro che il film aiuti a riflettere su cosa stiamo vivendo in questi giorni e sulle lunghe conseguenze che vivremo ancora per anni”.
L’ordine delle cose è il film di Andrea Segre che racconta la complessità di tenere insieme la legge di Stato e l’istinto umano di aiutare qualcuno in difficoltà.
Per cambiare l’ordine delle cose è il forum nazionale che ha dato vita a tanti altri forum locali, uno anche nella nostra città che Cisl Verona ha deciso di promuovere insieme ad altre realtà della società civile (Cestim, Traguardi, Diritti per le nostre strade, Fondazione Nigrizia, CSV, MetisAfrica, One Bridge to Idomeni, Africa’s Friends, CGILVerona, Progetto Mondo Mlal, Banca Etica, D-Hub, Women United, Villa Buri onlus, Stregoni Verona, Arci Verona, Emmaus Villafranca, Medici per la Pace).
Domenica 28 gennaio 2018 ci sarà un incontro di discussione e confronto a Villa Buri, alle 9.30
Manifesto del Forum
Noi non vogliamo che le persone arrivino sulle nostre coste con i barconi,
per questo vogliamo che possano viaggiare o chiedere protezione senza rischiare la vita.
Noi non vogliamo che le organizzazioni di trafficanti continuino a crescere,
per questo vogliamo che le persone non debbano rivolgersi a loro per muoversi o per fuggire.
Noi non vogliamo che le persone rinuncino ad aiutare lo sviluppo dei propri paesi,
per questo vogliamo che possano decidere di rimanere, emigrare, tornare in modo libero e legale.
Noi non vogliamo che le persone siano costrette a scappare da guerre e carestie,
per questo vogliamo fermare la vendita di armi ad altri paesi e una finanza predatoria che scommette perfino sul prezzo del cibo.
Noi non vogliamo perdere la libertà di movimento ottenuta in Europa dopo secoli di guerre e separazioni,
per questo crediamo che l’unico modo per mantenerla sia allargarla, condividerla anche con gli altri.
Noi non vogliamo che razzismo e xenofobia crescano nelle società e nelle democrazie Europee,
per questo vogliamo lavorare tutti insieme per far crescere e condividere diritti e opportunità.
Noi non vogliamo che una cattiva gestione dell’accoglienza crei tensioni e disagio nella società,
per questo vogliamo che sia destinata a chi ne ha bisogno e non sia concentrata in luoghi massificati, ma diffusa.
Noi non vogliamo che i soldi dei contribuenti siano utilizzati per politiche migratorie inefficaci e onerose,
ma vogliamo politiche efficaci di redistribuzioni delle ricchezze a livello globale.
Noi non vogliamo perdere le nostre culture,
per questo vogliamo che crescano e si arricchiscano nel confronto con le altre.
Per tutto questo il 3 dicembre 2017 a Roma abbiamo dato vita al Forum Per cambiare l’ordine delle cose, a cui hanno partecipato da decine di città italiane e non solo più di 500 persone, attive nella costruzione quotidiana di una società sempre più aperta e solidale.