La riforma Costituzionale approvata in Parlamento e oggetto di referendum confermativo, esprime la necessità di dare al nostro Paese un ordinamento dello Stato più europeo e con istituzioni democratiche in grado di sostenere ed indirizzare i grandi cambiamenti in atto sia nell’economia che nella società.
La riforma, che mantiene intatti i Principi della Costituzione, dispone il superamento del bicameralismo perfetto, riduce il numero dei parlamentari eletti ed i costi della politica, semplifica i procedimenti di produzione delle leggi, distingue e separa in maniera netta le competenze dello Stato da quelle delle Regioni e valorizza il ruolo di queste ultime nelle grandi scelte politiche, elimina le Province (a seguito della istituzione delle aree vaste con la riforma Del Rio), migliora l’istituto del referendum e sostiene maggiormente la parità di genere nella rappresentanza.
Manca però, a fronte della eliminazione del CNEL, il riconoscimento del ruolo delle parti sociali quali partecipi alle grandi scelte economiche e sociali del Paese. E’ una omissione a cui va dato rimedio prendendo come riferimento proprio l’Unione Europea ed il ruolo e al peso che ha voluto assegnare al dialogo finalizzato alla coesione sociale.
Il Veneto non può che trarne benefici sia per la migliore governabilità dello Stato, che per la chiara distinzione tra le competenze centrali e quelle locali, la cui sovrapposizione ha finora prodotto per lo più conflitti giuridici e rallentamenti nelle decisioni politiche e operative.
Per questi motivi la Cisl del Veneto, nel rispetto delle opinioni e delle scelte dei suoi iscritti, invita i cittadini veneti a partecipare al voto referendario, sostenendo le ragioni del Sì alla riforma.
Con il nuovo Titolo V della Costituzione ed il superamento delle materie concorrenti tra Stato e Regioni, il Veneto può e deve trasformare l’ambizione di una maggiore autonomia in un progetto politico e istituzionale percorribile. L’obiettivo di questo progetto deve andare ben oltre lo sterile conflitto con lo Stato centrale e l’impraticabile richiesta di specialità che caratterizzano alcune regioni limitrofe.
L’autonomia deve essere infatti uno strumento che permetta al Veneto di crescere e di contribuire maggiormente allo sviluppo di tutto il Paese.
Sulla base di quanto disposto dal nuovo articolo 116, va quindi accelerato il confronto con il governo specificando le materie per le quali si chiedono le deleghe, materie sulle quali la Regione deve assicurarsi la condivisione con le Parti Sociali.
In questo contesto il confronto con il Governo può essere rafforzato dalla espressione di voto referendario sul quale la Cisl, sempre nel rispetto delle opinioni e delle scelte dei propri associati, si attiverà per promuovere la massima partecipazione e sostenendo le ragioni del Sì.
(Consiglio Generale USR Cisl Veneto del 21/07/2016 – Approvato con un contrario e due astenuti)