Terzo forum euroasiatico a Verona


Tanti interventi e tante opinioni grazie all’associazione “Conoscere Eurasia”

Terzo forum euroasiatico a Verona: una straordinaria opportunità per conoscere e valutare le complesse e variegate situazioni economiche, in uno scenario che supera le politiche ed i confini dell’Unione Europea. Questo il bilancio della due giorni che si è svolta lo scorso 23 e 24 ottobre a Verona, nel palazzo della Gran Guardia. A promuovere l’iniziativa l’associazione Conoscere Eurasia, che ha voluto affrontare il delicato e complesso tema “innovazione ed internazionalizzazione” fattori legati ai macro temi collettori, che costituiscono un aggregato di settori strategici per l’economia e lo sviluppo.

In tale ambito il Forum ha portato alla luce le problematiche ed i sistemi che regolano le relazioni fra gli Stati nello sviluppare l’interscambio di opportunità macro economico-finanziarie e per individuare le priorità nelle scelte di produzione, necessarie a soddisfare i bisogni delle popolazioni. E, per comprendere questi fenomeni, un pool di oltre 150 esperti delle varie materie ha individuato sette sessioni, ed incaricato 59 relatori di trasmettere tutti i riferimenti necessari per capire gli scenari estesi nell’universo mondo. Ad essere sotto esame Innovazione ed internazionalizzazione; Economia e Finanza; Energia; Ambiente; Agricoltura; Infrastrutture; Aziende innovative e Star Up.

La manifestazione, ha consentito inoltre di sviscerare vari fattori che hanno generato un’estesa crisi di sistema, tensioni sui mercati e conflitti sia tra gli stessi Stati Euroasiatici, che negli altri estesi scenari economici. Il Forum è stato voluto ed organizzato dal Professor Antonio Fallico, presidente di Conoscere Eurasia, realtà che rappresenta 800 aziende, per un giro di interscambi di oltre 30 miliardi di euro, interscambi che, in base agli elementi analizzati dalla Associazione Conoscere Eurasia ed anche in virtù di nuove opportunità offerte dalla recente costituzione dell’Unione Doganaletra la Federazione Russa, Bielorussia, e Kazakistan, potrebbero salire ora ad oltre 40 miliardi di euro. Questo soprattutto attraverso il “Made in Italy” ed alle produzioni italiane del comparto agroalimentare legato al fabbisogno di una vasta popolazione.

Il Professore Antonio Fallico, nella sua veste di Presidente di Banca intesa russa, ha poi voluto fare riferimento anche ai recenti fatti che hanno rotto gli equilibri, peraltro precari da tempo, tra la Federazione Russa e l’Ucraina. Ha richiamato quindi la necessità di ricomporre le relazioni fra i due Stati, secondo criteri che riconoscano le specificità di ciascuno, in una ottica capace di far superare gli attuali pesanti e pericolosi conflitti, che hanno prodotto profonde divisioni fra la popolazione Ucraina e quella della Federazione Russa. In questo contesto ha criticato le sanzioni imposte dalla Russia all’Ucraina, ritenendole contrarie ad ogni possibilità di dialogo per il componimento del conflitto in atto.

Giovanni Bazoli, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Banca Intesa San Paolo, sponsor dell’iniziativa, ha affrontato il tema dell’attuale “Crisi economica e la crescente disuguaglianza sociale”, rispetto alle quali tutti gli attori dell’economia ed i soggetti istituzionali: politici e quindi i governi, amministratori ed imprese, devono fare la loro parte.

Al Forum ha preso poi parte anche Igor Sechin, Consigliere esecutivo e Presidente della più importante Compagnia Petrolifera di proprietà del Governo Russo, la “Rosneft”. Nel suo intervento Sechin ha sostenuto che tra le cause della crisi così diffusa, che coinvolge Europa, Usa e molti Paesi dell’area Brics, vi sarebbero delle previsioni fatte con riferimento al petrolio, il cui valore considerato era basato attorno ai 100 dollari Usa al barile, mentre a causa di vari motivi, legati anche ai conflitti in atto, il valore reale è sceso sino a 80 dollari. E ciò avrebbe fatto saltare tutti i conti e le previsioni. Significativi, inoltre, gli interventi degli Ambasciatori della Federazione Russa in Italia, di quello della Repubblica Popolare Cinese, della Bielorussia, del Kazakistan e dell’Armenia.

I lavori hanno assunto una dimensione globale con l’intervento di Romano Prodi, ora, Presidente della Fondazione per la collaborazione fra i Popoli, che ha ricordato quando da presidente dell’Ue si oppose all’ingresso nell’Unione dell’Ucraina. Prodi ha criticato poi la scelta delle sanzioni della Federazione Russa verso l’Ucraina, non solo per le conseguenze nel campo degli interscambi economico-finanziari ma anche per gli effetti che hanno prodotto verso le popolazioni, costrette a patire l’assenza di beni di prima necessità.

Nel suo caloroso intervento, Prodi ha avanzato poi un’ipotesi per il ricomponimento dei rapporti tra Federazione Russa e Ucraina, che prevederebbe il coinvolgimento di Europa, Stati Uniti e Governo di Mosca nell’erogare all’Ucraina, in parti uguali, un finanziamento a fondo perduto per 15 miliardi di euro. Durante l’intervento Prodi ha altresì invitato a riflettere sulla necessita di “fare un passo in dietro” per favorire la riconciliazione fra i popoli. A seguire l’intervento di Romano Prodi è stato quello di Gregory Rapota, ex Kgb ed oggi segretario di Stato della Russia-Bielorussia, che ha affrontato i temi connessi a scienza e tecnologie per il superamento degli stalli che talvolta impediscono lo sviluppo.

È stato poi il momento di Tatiana Valavaya, ministro della integrazione e della macroeconomia della Cee, Commissione Economica Euroasiatica, ha voluto affrontare le conseguenze dei conflitti che impediscono la soluzione dei vari problemi. Ha colto l’occasione di trovarsi a Verona per paragonare alcuni conflitti in atto in alcuni Paesi e fra vari Stati, che secondo Lei assomigliano alle vicende dei Montecchi e dei Capuleti, i quali, come narra la tragedia di William Shakespeare, dopo anni di battaglie avevano dimenticato le ragioni per le quali erano iniziate. A questo è seguito poi l’intervento di Mario Moretti, Presidente di Finmeccanica, che ha ricordato il ruolo strategico di questo importante Gruppo e delle imprese collegate e controllate e di tantissimi altri esponenti delle realtà imprenditoriali e finanziarie riconducibili ad iniziative di interscambi e di collaborazioni fra la varie realtà Euroasiatiche.

Il Sindaco di Verona Flavio Tosi ha richiamato i legami e i solidi rapporti ed interscambi commerciali tra Verona e la Federazione Russa, con le sue peculiarità, ed ha auspicato che ciò possa far crescere utili interscambi e reciproci interessi fra Verona e le realtà Euroasiatiche, in particolare in campo turistico ed agroalimentare. Non è certo possibile richiamare tutti gli argomenti affrontati dai 59 relatori, coordinati in modo impeccabile ed in una regia perfetta da una ventina di coordinatori e moderatori. Confido però che sia possibile presto riprodurre gli atti del Forum, che sin da ora propongo a chi segue gli studi per le formazioni professionali e alle varie facoltà universitarie, una volta che questi saranno disponibili sul sito della Associazione conoscere Euroasia.

La forza della realtà e le ragioni dell’economia devono prevalere sulla forza delle armi. O, come ricordato dall’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia in apertura di concerto al Teatro Filarmonico: “quando la musica esprime la sua armonia le armi tacciano”.

di Giuseppe Braga


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