Non è colpa della politica di austerità imposta dall’Unione Europea. Non è l’Ue responsabile di aver provocato la crisi che ha travolto l’Italia, colpevole, semmai è la lunga assenza di riforme.
A dirlo è Lorenzo Bini Smaghi, economista italiano e membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (Bce) dal 2005 al 2011, attualmente presidente di Snam, durante il convegno “quale futuro ha l’Europa nelle politiche sociali e del lavoro”. L’incontro, a cui hanno preso parte anche Alfonso Iozzo, già amministratore delegato di Banca Sanpaolo Imi, e Massimo Castellani, segretario generale della Cisl di Verona, è stato anche un occasione per presentazione il suo ultimo libro «33 false verità sull’Europa”, edito da il Mulino, ed affrontarne i temi principali.
Ma di chi è la responsabilità della crisi? “Gli euroscettici tendono ad attribuirne la colpa all’Ue, invece che alle azioni dei Paesi membri, ma siamo molto lontani alla verità” spiega Bini Smaghi. “In Italia infatti i problemi sono legati alle riforme non messe in atto e a quelle da effettuare. Riforme che riguardano la giustizia, la burocrazia, il mercato del lavoro e la digitalizzazione. Adoperarsi nel trovare soluzioni, dal punto di vista normativo, in questi ambiti è competenze in capo ai singoli governi nazionali”.
Molti gli errori. Secondo l’economista, infatti, è mancato il coraggio di affrontare le criticità, come avvenuto invece in altri Paesi come Spagna, Portogallo e persino in Grecia. Il Belpaese invece ha è preferito adottare misure fiscali contenitive o semplici piani di tagli e austerity. Un plauso infine arriva da Bini Smaghi nei confronti della decisione di Mario Draghi, presidente della Bce, di tagliare il tasso di riferimento dell’area euro dallo 0,25 allo 0,15%. Bisognerà vedere però se le imprese italiane riusciranno ora a sfruttare questa manovra..