Nel video realizzato da Italia Lavoro La FemMe, Antonella Marsala illustra le opportunità legate al telelavoro; un modo di prestare la propria attività lavorativa che, se ancora in Italia non riesce a prendere piede, intanto in Europa assume profili sempre più interessanti, sia da un punto di vista sociale che da un punto di vista tecnologico.
Se telelavoro significa lavorare in un luogo diverso da quello “classico” ora non significa più solamente riprodurre l’ambiente di lavoro in casa (ad es. con computer, sedia ergonomica, ecc.) ma, grazie alle nuove tecnologie (tablet, smartphone, ecc.), significa lavorare in modo più agile e mobile (smart working, appunto).
In Italia il ricorso al telelavoro è bassissimo (solo il 3.2% di lavoratori/lavoratrici ne usufruisce, contro il 28% degli olandesi e circa il 18% degli inglesi, danesi e tedeschi) e la normativa è ancora anacronistica. Un vero peccato visto che il telelavoro avrebbe ricadute positive su:
- persone, perchè permette di conciliare i tempi di vita familiare e personale con quelli di lavoro
- aziende, perchè fa risparmiare svariati costi di gestione e di servizi e perchè garantisce una maggiore produttività di chi lavora
- ambiente, perchè si evitano congestionamenti in termini di traffico negli orari di punta
Il consiglio di Italia Lavoro, per permettere di aprire una breccia nel muro italiano, è quello di provare a ricorrere al telelavoro inzialmente solo per una parte delle mansioni svolte da lavoratore/lavoratrice, per agevolare un assestamento organizzativo che, alla lunga, ne trarrebbe giovamento.